Certamente non basta dire che sono occorsi 12 anni di ricerca e sviluppo, per dare al prodotto e al suo scopo, il carattere dell’affidabilità e della rapidità di risposta, sinanche a significare la determinazione della carica batterica presente, non più solo definendo la positività o la negatività, ma giungendo all’evidenza di cariche basse, medio/basse, medie, medio/alte od elevate, con ciò pure superando il rischio delle false positività o negatività, perfino in caso di assunzione da parte del paziente di inibitori di pompa protonica o di farmaci controindicati nei giorni dell’esame gastroscopico.
L’Helicobacter Pylori è un batterio capace di colonizzare la mucosa gastrica ed incrementare nel tempo i fenomeni infiammatori fino alle lesioni pre-cancerose.
Ne è affetto circa il 20% dei soggetti con meno di 50 anni e circa il 40% di quelli di età superiore.
Pertanto, determinare la sua presenza in maniera rapida e sicura è un obiettivo diagnostico importante durante la gastroscopia.
In assenza di lesioni endoscopiche sospette, per le quali è indicato procedere con biopsie da esaminare istologicamente, è adeguato eseguire la ricerca della infezione su campione di biopsia e test rapido, procedura capace di snellire in maniera significativa la diagnosi endoscopica, e permettere una affidabile dimissione del paziente, completa di tutte le informazioni necessarie per la cura ed i successivi controlli.
All’inizio della storia dell’infezione, la maggior parte dei pazienti presentavano cariche batteriche alte o moderate.
Negli ultimi anni prevalgono le cariche batteriche moderate o basse, o ad attività enzimatica ridotta per assunzione di antibiotici o anti-secretivi nei giorni precedenti la gastroscopia.
Pertanto, prima che il paziente venga dimesso, il risultato del test deve essere completo ed affidabile anche per le cariche batteriche basse o ad attività enzimatica farmacologicamente ridotta.
Per tale motivo, all’inizio della storia della infezione, la maggior parte dei test mostravano una sensibilità accettabile, seppure non molto elevata e non molto rapida, usualmente entro almeno un’ora, meglio tra le 3 e le 24 ore.
Per tutti i test in commercio, il colorante utilizzato è il rosso fenolo. Essi si differenziano per la concentrazione dei reagenti e per il tipo di mezzo utilizzato nel pozzetto: liquido, gel, su striscia di carta.
Tuttavia, le cariche batteriche medio-basse, attualmente le più frequenti, determinano un lento tempo di viraggio del colore, spesso non ben definibile. Questo perché il passaggio del colore da giallo (negativo) a rosso intenso (positivo), passa attraverso la scala del rosa, determinando spesso una incerta discriminazione tra il rosa molto chiaro della biopsia, ed un contorno rosa di debole positività.